INDAGINE SUI DIRITTI DELL'UOMO

Genealogia di una morale

di Stefano Vaj


LA STORIA DEL TESTO:

L'opera qui pubblicata prende le mosse dallo stimolo rappresentato da un dossier sui Diritti dell'Uomo pubblicato da Eléments n. 37 nel marzo 1981, contenente vari articoli di Guillaume Faye ed Alain de Benoist, di cui l'autore, all'epoca ventenne, aveva modo di apprezzare il taglio iconoclasta, ma anche la relativa superficialità rispetto al materiale ed agli spunti molto più ricchi che gli studi di giurisprudenza in corso gli mettevano a disposizione. Ciò tanto più che l'ateneo frequentato, l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel medesimo periodo tanto stava facendo dell'ideologia dei diritti dell'uomo la propria filosofia ufficiale, quanto mirava ad accreditarsi come un'istituzione di punta nell'approfondimento e nella propaganda internazionale delle relative tematiche (più o meno come farà vent'anni dopo con la bioetica).

Il primo frutto di tale interesse fu così un articolo pubblicato sul numero 12 della rivista milanese l'Uomo libero con il titolo "Indagine sui diritti dell'uomo". L'articolo suddetto costituirà poi l'embrione, salvo un parziale restringimento tematico, della tesi di laurea dell'autore, discussa in Filosofia del Diritto con Luigi Lombardi Vallauri come relatore. Lombardi Vallauri - che sarà pochi anni dopo allontanato dalla Cattolica per le sue idee eretiche - partecipò però ben poco all'elaborazione di tale dissertazione (che tranne i due capitoli lesse per la prima volta già rilegata) ed alla relativa discussione alla fine del 1983, nel corso della quale la stessa colpì invece l'attenzione di Adriano Cavanna - probabile responsabile della lode all'autore dopo oltre quaranta minuti di discussione da parte della commissione, comprensibilmente perplessa di fronte ad un candidato che "accusava" i Diritti dell'Uomo di avere una matrice essenzialmente cristiana -, al punto da richiederne nell'occasione una copia per proprio uso privato.

La ricerca in questione, che nell'indagare il tema si riporta esplicitamente al metodo esemplificato dalla Genealogia della morale di Nietzsche [versione originale Web], rappresentava un tentativo di applicazione pratica dell'analisi epocale di Giorgio Locchi, in particolare identificando già all'epoca nei Diritti dell'Uomo la teoria sintetica verso cui si profetizzava sarebbero andate a convergere tutte le ideologie religiose e laiche nate dal giudeocristianesimo e dalla tendenza egualitaria che esso ha per la prima volta storicamente incarnato. Il testo della dissertazione, con qualche aggiunta successiva, riscosse un notevole entusiasmo anche da parte di Julien Freund, uno dei massimi politologi europei della seconda metà del Novecento, cui l'autore lo sottopose nella forma attuale nel corso della Ecole des responsables del GRECE dell'agosto del 1984, ottenendo così la prestigiosa prefazione con cui il saggio è stato alla fine pubblicato.

La sua uscita in volume, con il titolo attuale e l'immagine riportata sulla Home Page del presente sito, risale all'autunno del 1985, per i tipi della LEdE di Roma. La contemporanea crisi della casa editrice, che tra l'altro provocò la sospensione della sua diffusione in servizio stampa, influenzò purtroppo negativamente la circolazione e la notorietà immediate del libro. Malgrado ciò, una volta che il magazzino della LEdE venne rilevato dalle Edizioni Settimo Sigillo e dalla Distribuzione della Libreria Europa, il libro continuò a vendere per tutti gli anni successivi, sino al risveglio di interesse seguito alla fine degli anni novanta alla ufficiale adozione dei Diritti dell'Uomo come formula di legittimazione universale della globalizzazione e del potere mondialista, a seguito della quale i suoi temi continuano oggi ad essere ripresi, tra l'altro negli scritti segnalati nella pagina sui testi di riferimento pubblicati successivamente.

La versione qui proposta corrisponde, salvo alcune correzioni minori e i numerosissimi link in essa contenuti, alla versione libraria tuttora disponibile.


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