LA STORIA DEL TESTO:
L'opera qui pubblicata prende le mosse dallo stimolo rappresentato da un dossier sui Diritti dell'Uomo pubblicato da
Eléments n. 37 nel marzo 1981, contenente vari articoli di
Guillaume Faye ed
Alain de Benoist,
di cui l'autore, all'epoca ventenne, aveva modo di apprezzare il taglio
iconoclasta, ma anche la relativa superficialità rispetto al
materiale ed agli spunti molto più ricchi che gli studi di
giurisprudenza in corso gli mettevano a disposizione. Ciò tanto
più che l'ateneo frequentato, l'
Università Cattolica del Sacro Cuore
di Milano, nel medesimo periodo tanto stava facendo dell'ideologia dei
diritti dell'uomo la propria filosofia ufficiale, quanto mirava ad
accreditarsi come un'istituzione di punta nell'approfondimento e nella
propaganda internazionale delle relative tematiche (più o meno
come farà vent'anni dopo con la
bioetica).
Il primo frutto di tale interesse fu così un articolo pubblicato sul
numero 12 della rivista milanese
l'Uomo libero con il titolo "
Indagine sui diritti dell'uomo".
L'articolo suddetto costituirà poi l'embrione, salvo un parziale
restringimento tematico, della tesi di laurea dell'autore, discussa in
Filosofia del Diritto con Luigi Lombardi Vallauri come relatore.
Lombardi Vallauri - che sarà pochi anni dopo allontanato dalla
Cattolica per le sue
idee eretiche
- partecipò però ben poco all'elaborazione di tale
dissertazione (che tranne i due capitoli lesse per la prima volta
già rilegata) ed alla relativa discussione alla fine del 1983,
nel corso della quale la stessa colpì invece l'attenzione di
Adriano Cavanna
- probabile responsabile della lode all'autore dopo oltre quaranta
minuti di discussione da parte della commissione, comprensibilmente
perplessa di fronte ad un candidato che "accusava" i Diritti dell'Uomo
di avere una matrice essenzialmente cristiana -, al punto da
richiederne nell'occasione una copia per proprio uso privato.
La ricerca in questione, che nell'indagare il tema si riporta esplicitamente al metodo esemplificato dalla
Genealogia della morale di
Nietzsche [
versione originale Web], rappresentava un tentativo di applicazione pratica dell'analisi epocale di
Giorgio Locchi,
in particolare identificando già all'epoca nei Diritti dell'Uomo
la teoria sintetica verso cui si profetizzava sarebbero andate a
convergere tutte le ideologie religiose e laiche nate dal
giudeocristianesimo e dalla tendenza egualitaria che esso ha per la
prima volta storicamente incarnato. Il testo della dissertazione, con
qualche aggiunta successiva, riscosse un notevole entusiasmo anche da
parte di
Julien Freund,
uno dei massimi politologi europei della seconda metà del
Novecento, cui l'autore lo sottopose nella forma attuale nel corso
della Ecole des responsables del
GRECE dell'agosto del 1984, ottenendo così la prestigiosa
prefazione con cui il saggio è stato alla fine pubblicato.
La sua uscita in volume, con il titolo attuale e l'immagine riportata sulla
Home Page
del presente sito, risale all'autunno del 1985, per i tipi della LEdE
di Roma. La contemporanea crisi della casa editrice, che tra l'altro
provocò la sospensione della sua diffusione in servizio stampa,
influenzò purtroppo negativamente la circolazione e la
notorietà immediate del libro. Malgrado ciò, una volta
che il magazzino della LEdE venne rilevato dalle
Edizioni Settimo Sigillo e dalla
Distribuzione della Libreria Europa,
il libro continuò a vendere per tutti gli anni successivi, sino
al risveglio di interesse seguito alla fine degli anni novanta alla
ufficiale adozione dei Diritti dell'Uomo come formula di legittimazione
universale della globalizzazione e del potere mondialista, a seguito
della quale i suoi temi continuano oggi ad essere ripresi, tra l'altro
negli scritti segnalati nella pagina sui
testi di riferimento pubblicati successivamente.
La versione qui proposta corrisponde, salvo alcune correzioni minori e
i numerosissimi link in essa contenuti, alla versione libraria tuttora
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